mercoledì 10 ottobre 2007

Ripetizioni di matematica

Liberamente tratto da: NNTP.it
voto: 7/10

La scuola è appena iniziata a pieno regime,ma rispetto a dodici mesi
fa sono messo molto meglio.
Ho conosciuto Vittoria,che non lesina sorprese,la direttrice mi ha già
invitato a cena una volta con un esito già scritto,e anche Patrizia ha
passato qualche pomeriggio con me.
Per non parlare di Paula,che appena tornato a Roma,è venuta con la
scusa del lavoro regalandomi due serate di fuoco.
Me ne stavo tranquillo a guardare una sit-com quando mi squilla il
cellulare.
E' Vittoria.
"Dimmi bellissima,hai qualche programma particolare per la serata ?" -
rispondo in modo scherzoso,ma la speranza è quella.
"Togliti di testa il sesso,per una volta,ho bisogno di un piacere."
"Che cosa posso fare ?"
"Una mia amica ha un problema."
"Vuoi farmi fare il gigolò ?" - mentre parlo continuo a guardare la tv
e non riesco ad essere serio.
"Marco per una volta fai il serio." - non è ancora arrabbiata,ma poco
ci manca, vedo di fare quindi cambio atteggiamento,non vorrei litigare
per una cavolata del genere.
"Va bene dimmi pure,vedrò di non fare battute."
"Allora questa mia amica ha una figlia che a scuola è una capra. Non
so neppure perché insista e non gli compri il diploma,tanto oggi
pagando si ottiene anche quello. Comunque mi ha chiesto se conosco
qualcuno che possa dare delle ripetizioni alla somara in matematica,ed
io ho pensato a te,in fondo si tratta di poche ore alla settimana e
oltretutto ben pagate. Che ne pensi ?"
"Beh non ho mai dato lezioni private,ma si può fare,piuttosto dovrei
incontrare la ragazza e vedere com'è messa,non vorrei fosse un caso
disperato."
"Lo sapevo che avresti accettato,ti do l'indirizzo così vi mettete
d'accordo."
Scrivo il numero,saluto Vittoria e chiamo la sua amica. Si chiama
Ermenegilda e già mi vien da ridere,però faccio il numero e spero di
risolvere tutto per il meglio.
"Pronto signora sono Marco,l'amico di Vittoria."
"Salve,so chi è,mi chiami pure Gilda,so che Vittoria si diverte a dare
il mio nome al completo per divertirsi alle mia spalle."
Deve aver capito che non riuscirei mai a chiamarla con quel nome senza
ridere.
"Allora Gilda,io avrei bisogno di conoscere sua figlia prima di
poterle dire qualcosa,va bene se vengo da voi domani verso le
quattro,così ci conosciamo meglio ?"
"Certo le do il mio indirizzo."
Abitano nel centro di Roma,mi vedo già bestemmiare per il
parcheggio,ma segno tutto,saluto e torno a guardare la televisione.

Il giorno dopo mi reco da Gilda e figlia,per fare conoscenza.
Abitano ai Parioli,in un mega-appartamento che occupa tutto il piano.
Mi viene ad aprire Gilda,bella donna sui quaranta portati più che
bene,con un sorriso falso come Giuda.
"Buongiorno Marco,o devo chiamarla professore ?"
"Buongiorno,Marco va benissimo,e poi è più comodo."
"prego accomodati ora chiamo Stefania."
Ho la netta impressione che Vittoria le abbia raccontato qualcosa di
piccante,perché mi sta spogliando con gli occhi. Faccio finta di
niente mentre chiama a voce altissima la figlia che si presenta nel
peggiore dei modi.
Sarebbe anche carina,soprattutto fisicamente,ma cammina come una
scimmia con l'I-Pod in mano e gli auricolari nelle orecchie.
Gilda le libera le orecchie,nonostante le sue proteste e mi presenta.
"Questo è Marco,un professore di matematica che cercherà di farti fare
qualche passo avanti."
Mi saluta con uno svogliato ciao e si siede su una poltrona.
Cerco d'essere simpatico,ma la prenderei a schiaffi.
Le faccio qualche domanda su quello che dovrebbe aver studiato l'anno
precedente e mi rendo conto che è a zero. Anzi forse sotto,dovrebbe
rincominciare dalla prima.
Nonostante tutto Gilda mi prega di darle delle ripetizioni che trovo
inutili,alla fine ci mettiamo d'accordo per due ore due volte alla
settimana,a casa mia.

La prima è un incubo.
Non gliene può fregare di meno di quello che dico,l'unica cosa che
riesco ad ottenere è che spenga il cellulare. Ringrazio il cielo che i
miei alunni non siano così e vedo come una liberazione la fine delle
due ore.
La seconda volta è forse peggio.
Si presenta con un miniabito attillato che le lascia scoperte le
gambe.
Il problema è che non fa altro che accavallarle mostrandomi le
mutandine bianche.
Ogni volta che parla lo fa in maniera sensuale provocandomi
apertamente.
La mia mazza è subito in subbuglio con quello spettacolo e faccio
fatica a non saltarle addosso.
Inutile dire che cercare di rimanere concretato è un'impresa,ma riesco
a resistere e appena uscita mi sparo una sega per sfogarmi.

La terza lezione succede l'inevitabile.
Ha sempre lo stesso abito,solo questa volta ha un trucco più
marcato,sembra una battona delle vie consiliari.
Dopo che si è seduta non mette le gambe una sopra l'altra,ma le apre e
scopro che non ha niente sotto.
"Marco vuoi continuare con i numeri o preferisci l'anatomia ?"
E' sferzante,sa che non posso resistere e ne approfitta.
"Dimmi solo perché lo fai ?"
Si alza e mi mette un dito sulle labbra e dondolandosi mi parla con
tutta la sensualità di cui è capace.
"So che sei un amico di Vittoria,e quindi devi essere un gran
chiavatore per soddisfare quella maiala. Diciamo che mi sono stancata
dei ragazzini e voglio provare un uomo vero."
A questo punto lascio perdere tutti i miei principi,vuole il mio cazzo
e l'avrà,solo spero di farla uscire con la fica in fiamme,tanto per
darle una lezione.
Mi avvicino e tiro in su l'abito scoprendole le parti intime,lei mi
bacia voluttuosamente e dimostra che ci sa fare. Porto una mano sulla
sua chiappa e per risposta alza la gamba portandola dietro di me. La
mano scivola allora dentro il solco del culo per finire la corsa sul
sesso che inizia a bagnarsi.
"Non hai un letto,sai a me piacciono le comodità."
E' sempre sfrontata quando parla,vuole eccitarmi il più possibile come
se ce ne fosse ancora bisogno.
La prendo per mano e la porto in camera da letto.
Non appena entrati mi spinge sul letto e con un movimento rapido si
libera del vestito.
E' nuda ed è bellissima,ha un corpo perfetto,sodo e giovane,e così
truccata dimostra più dei suoi diciott'anni.
Poi si butta sopra di me,mi sfila la polo e prende a baciarmi il
petto,a mordermi i capezzoli,a farmi sentire la sua lingua ovunque
scendendo quasi scientificamente.
Godo come un pazzo,neanche fosse la prima volta che una donna si
prende cura di me in quel modo,solo che questa volta è una ragazzina
che però ha poco da invidiare a femmine più mature.
Finisce di spogliarmi dopo che la bocca è arrivata al bordo dei
pantaloni,lo fa in fretta,ma dolcemente e finisco nudo in poco tempo.
Non le dico niente,non servirebbe,capisce il mio piacere dal mio
respiro e dai gemiti che stento a trattenere.
Mi allarga le gambe e comincia a leccare partendo dall'orifizio
posteriore,girandoci intorno con la lingua che sento dentro. Poi tocca
ai testicoli,ne prende uno in bocca leccando quello che è dentro a
lungo,poi l'altro riceve lo stesso trattamento. Finalmente arriva al
cazzo,che è nella sua massima erezione,lo bacia con la bocca
chiusa,poi l'apre per prenderlo tutto dentro. Mi fa un pompino che mi
svuota,anche perché ogni volta che sto per venire stringe la base con
una mano per ritardare il mio orgasmo. Alla fine le erutto in bocca il
mio sperma,lei non ne lascia cadere neanche una goccia,mentre continua
a pomparmelo senza sosta.
Ho il cazzo che mi brucia e glielo tolgo dalla bocca,voglio scoparla
per bene non farmi fare un altro pompino.
Stefania lo capisce e sale su di me mettendomi la fica in faccia.
"Quant'è che non ne vedi una così giovane ?" - è sempre provocatoria e
sensuale.
Io non le rispondo,la guardo e basta.
Si è depilata da poco lasciando un triangolo di peli sopra l'inizio
delle labbra.
Allungo la testa e prendo a leccarla,è calda e bagnata,e più uso le
labbra,più cola d'umori.
Lei con una mano mi stringe a se,con l'altra si tocca il seno,che dal
basso sembra ancora più grande.
"Si leccamela bene,tieni alto il tuo nome." - riesce a dire tra un
gemito e un sospiro - "Ha proprio ragione a tenerti stretto quella
gran troia della tua amica."
Continua a leccare mentre con le mani le stringo le chiappe, la
ragazza dice cose sconce che non fanno altro che eccitarmi. Vorrei
penetrarla subito,ma preferisco che raggiunga prima un orgasmo con
quel rapporto orale.
Ad un certo punto non parla più,si irrigidisce mettendo tutte e due le
mani sulla mia testa.
"Vengooooo" - sembra che non finisca mai di finire quella parola
mentre mi viene in bocca..
Non le do neanche il tempo di riprendersi,ma la tiro giù da me
mettendola sdraiata al mio fianco.
Le sono subito sopra e struscio la mazza sulla labbra aperte.
"Mettimelo dentro,scopa la tua giovane puttana". - ora è pronta,ma
voglio che mi preghi di metterlo dentro.
"Cosa sei ripetilo" - sono io che comando e lo deve capire.
"Sono la tua puttana,scopa la tua puttana."
"Prendilo e godi,fammi vedere quanto sei porca."
Lo infilo in quel lago,ancora abbastanza stretto,per una buona parte.
Lei si porta una mano al pube per toccarsi e sentire se è entrato
tutto.
"Dammelo tutto,lo voglio sentirlo tutto dentro."
Do un colpo deciso,il cazzo entra fino in fondo mentre sento un lungo
gemito.
Stefania ama il linguaggio forte e per tutto il rapporto è un continuo
insultarsi a vicenda e darsi della troia.
La cosa non mi dispiace anzi,il parlare rallenta il culmine del
piacere.
Oramai la fotto senza sosta,il pene scivola dentro e fuori senza
incontrare resistenza,la fica le si è allargata ed è bagnata quanto
basta.
Raggiunge l'orgasmo poco prima di me,rallento un po' giusto per farle
prendere fiato,poi lo porto alle sue labbra aperte..
"Succhia troia,fammi godere."
Le prendo la testa e glielo metto dentro,prendendola a scopare in
bocca.
Muovo il suo capo velocemente e con violenza,duro poco è vero,ma fa
fatica a tenerlo dentro.
Alla fine le sborro di nuovo in bocca,quando mi sono svuotato lo tiro
fuori e le ordino di pulirlo.
"Non crederai che finisca qui." - le dico serio - "Abbiamo ancora
tempo prima che finiscano le due ore di ripetizione."
"Vuoi continuare a riempire il mio sesso ?"
Mentre lo dice si fa passare un dito fra le labbra,è proprio una gran
maiala.
"E chi ti ha detto che mi fermi a quello ?"
Subito non capisce,poi mi spinge da sopra di lei e si mette a
carponi,col culo ben in alto.
"Se lo vuoi prima lo devi baciare."
E' un invito a nozze.
Metto i pollici vicino al buchetto cercando di allargarlo il più
possibile.
Dopo prendo a penetrarlo con la lingua,è ben stretto e non vedo l'ora
di romperlo per benino.
Mi ricordo di avere un po' di vasellina nel comodino e la prendo.
Faccio girare il medio nel vasetto prima di portarlo all'ano dentro il
quale scivola comodamente.
Stefania si è portata una mano alla fica e si masturba piano,quando
punto il cazzo all'entrata posteriore accelera il movimento delle
dita come per scaldarsi ancora di più.
Lo faccio entrare lentamente,voglio che lo senta centimetro dopo
centimetro e che lo sfintere si adatti senza problemi a quella nuova
presenza.
Lei sembra trattenere il respiro fino a quando sente le mie palle
sbatterle contro.
Non le faccio aprire bocca che lo tiro fuori lasciando solo la
cappella e lo rituffo dentro questa volta con un colpo secco e deciso.
"Ahi,così mi fai male."
"Volevi il cazzo e ora ti lamenti ? Ti rompo come voglio,ricordalo."
Stefania prende a gemere di dolore e nonostante ciò continuo a pompare
al massimo.
La sento piangere e cerco d'immaginare le lacrime che sciolgono quel
trucco troppo pesante.
Pian piano,per lei,il dolore si trasforma in piacere.
Adesso geme,ma di vero piacere.
"Sfondami stronzo,ora non mi fai più male."
Ha ripreso il modo di fare da piccola provocatrice e non posso che
esserne contento.
"Certo che ti sfondo,puttana rottainculo."
Andiamo avanti così come prima,fra sospiri,incitazioni,gemiti e
insulti.
Quando sento che sto per venire mi alzo sui piedi e la prendo per le
spalle.
"Ora ti faccio un bel clistere bello caldo."
"Si vengo anch'io,godooo."
La riempio del mio seme,continuando a incularla,ma sempre più piano.
Alla fine mi butto all'indietro per prendere fiato mentre lei si mette
di fianco.
Quando riapre bocca non ha più l'arroganza di prima,è quasi dolce nel
fare.
"Certo che sei uno stronzo,mi hai fatto piangere."
"Volevi fare la maialona e non puoi,che ti serva da lezione,io non
sono uno dei tuoi compagni sfigati che liquidi con una sega o un
pompino."
"E poi sei stronzo anche per un altro motivo."
"Quale ?" - ora sono io che non capisco.
"Mia madre ti paga e tu mi scopi come un marchettaro."
Non finisce di dirlo che scoppia a ridere e io con lei.
Ci diamo una sistemata dopo esserci lavati a vicenda,avrei voglia di
scoparla di nuovo,ma si è fatto tardi.
Cerco di darmi un tono serio,prima di aprirle la porta.
"Allora Stefania,bisogna decidere cosa fare in futuro."
"Semplice il martedì si studia e il giovedì di fa sesso."
"Ottima soluzione."
Le do un bacio sulla fronte prima che esca di casa.

Dopo un paio di mesi mi chiama la madre e come scopro che è mi
preoccupo.
"Buonasera Marco,sono Gilda,la madre di Stefania."
"Buonasera signora,c'è qualche problema con la ragazza ?"
"No anzi,oggi ha portato la prima sufficienza in matematica e volevo
ringraziarla,si vede che le sue lezioni le fanno bene,forse sarebbe
bene che venga da lei più spesso,non trovi ?"
Sto per scoppiare dal ridere,ma riesco a fatica a trattenermi.
Certo qualcosa con me l'avrà anche imparato,ma è più facile che quel
compito l'abbia copiato.
"Signora guardi fra poco è Natele e ci sono le vacanze,anche per
me,forse è meglio che ci risentiamo l'anno nuovo,intanto lei l'accenni
a Stefania."
"Certo la sua è una buona idea allora ci risentiamo. Ciao e Grazie di
tutto."
"Buonasera."
Spengo il portatile e mi stappo una birra.
Per berla ci metterò un'eternità ripensando alle probabili lezioni
aggiuntive.
E alle conseguenti scopate.

Chiunque voglia contattarmi per curiosità critiche o commenti è libero
di farlo.
Il mio indirizzo è
blacklussury@gmail.com

domenica 2 settembre 2007

I casi della vita

Voto: 6/10
Fonte: Annunci69
Autore: Mago


E' una storia vera vissuta anni fa, i nomi ed i luoghi sono stati cambiati ma la storia è reale.
Allora avevo 30 anni, lavoravo da 5 presso una nota multinazionale, non per capacità ma solo grazie alla fortuna, ricoprivo un'incarico quasi dirigenziale. Questo lavoro che svolgo tutt'ora mi porta a girare per il mondo in continuazione i primi tempi era bellisimo ma ora inizia a persarmi un pochino ma veniamo alla storia.

Luglio mese caldissimo vengo convocato per un meeting internazionale a New York, devo tenere una conferenza espicativa sull'utilizzo di un determinato impianto. Mi preparo la relazione e penso alla prima volta che ho dovuto parlare di fronte a 200 persone, ero bloccato le parole stentavano ad uscirmi dalla bocca, poi poco alla volta ci feci l'abitudine ora è come se parlassimo tra vecchi amici. Parto tra l'invidia e i complimenti dei colleghi, in aereo praticamente ho dormito tutto il tempo all'arrivo nella grande mela non posso dire di essere stanco ma rimbambito dal sonno, un caffè mi ritempra.

Dopo circa un'ora di taxi arrivo all'hotel mi sistemano in una bella camera al 18 piano, confortevole, molto spaziosa idromassaggio, studio, non mi hanno trattato poi così male.
Sitemo il vestiario e visto che è ancora presto per cena mi butto nella vasca, delizioso mi sento rinascere, mi rivesto e prendendo l'ascensore decido di evitare di cenare in hotel, troverei solo dei colleghi di altre nazioni e si finirebbe di parlare solo di lavoro, voglio staccare per questa sera, a volte può essere piacevole starsene un po soli.
Scelgo un ristorantino che già conoscevo e mi piaceva moltissimo sia per la sua cucina sia per la possibilità di consumare la cena all'aperto.
Entro e chiedo un tavolo, sono tutti occupati, prego il cameriere di trovarmene uno ad ogni costo, allungandogli una lauta mancia, ho fame.

-signore non ci sono tavoli l'unico che era rimasto è stato occupato proprio ora da quella signora e dicendo questo la indica.
-La donna vede e sembra che ci chieda spiegazioni piegando leggermente la testa.
Mi sembra corretto spiegarle perchè l'abbiamo indicata e parlavamo di lei.
Rivolgendomi a lei in inglese..
-Le chiedo scusa se l'ho disturbata ma lei mi ha preceduto di qualche minuto ed io desidervavo cenare ma non ci sono più posti, mi scusi ancora.
-Non ha nulla da scusarsi, se vuole accomodarsi non ci sono problemi, anzi mi fa piacere parlare con qualcuno.

-Sicuro che non la disturbo ?
-Assolutamente ma da quanto ho capito possiamo parlare nella nostra lingua non le pare.
-Italiana? il suo inglese è perfetto mentre il mio mi ha tradito.
-non l'ha tradita l'inglese ma il "porca miseria" che ha detto avvicinandosi.

Sorridiamo divertiti, mi siedo e solo allora vedo la sua bellezza, avrà circa 28/29 anni, mora in viso perfetto, due occhi grigio chiaro, il resto non posso apprezzarlo essendo seduta ma noto che deve essere molto alta da come sporge dal tavolo.

-Monica
-Marco è un piacere e la ringrazio ancora, adoro questo locale.
-Marco cosa fa di bello negli states ?
-Un meeting aziendale.
-e lei?
-idem ma non parliamo di lavoro, anzi che ne dice se ci dessimo del tu?
-Mi fa piacere.

Vedo che gioca con i suoi lunghi capelli, che si muove spesso sulla sedia, si potrebbe pensare a segnali molto eloquenti ma non ci ho mai creduto.
-Marco, ordiniamo ?
-Ok.
Fantastico sto cenando con una donna molto bella in un bellissimo posto.
-Qundo sei arrivato ?
-Oggi pomeriggio, e tu ?
-Ieri.
-Stanco ?

-no praticamente mi sono allacciato la cintura sull'aereo e mi sono svegliato all'atterraggio, sono solo un po teso per domani, ho una relazione da tenere.

-Non parliamo di lavoro, ok.
-Ok, posso chiederti come mai sola ?
-In viaggio di lavoro sono sempre sola, lui si occupa d'altro.
-Capisco, sposata ?
-Fidanzata e tu
-Pure io.

La serata continua piacevolmente Monica è una donna che incanta, a parte la bellezza è simpaticissima e molto colta ci stiamo divertendo criticando l'Italia e parlando dei nostri progetti futuri.
Purtroppo come tutte le cose belle, anche questa serata sta per finire, tra me penso che probabilmente non la rivedrò più ne sono dispiaciuto e glie lo dico.

-Chissà, non è detto, anche a me dispiace la tua compagnia è stata sublime e poi sei molto galante.
-Adoro le donne e soprattutto le donne belle dentro.
-perchè la bellezza esteriore ?
-Certamente è molto importante ma sono certo che tu sai di essere una bellissima donna ma ti vedo anche bella dentro, sei perfetta, invidio il tuo lui.
-Ecco che se ne esce il maschio latino, mi schernisce.
-Non volevo offerderti ma complimentarmi con te e poi che maschio latino, dai lascia perdere.
-Smettila, anche tu sai di essere un bell'uomo e sei bello dentro.
-Grazie ma potrei fingere.
-Non credo ma ora debbo andare.
-Vado pure io mi faccio chiamare un taxi.
-Fanne chiamare due.
-Ci alziamo ora posso vedere il suo corpo longilineo, indossa una camicia che evidenzia il suo seno ed una gonna corta da cui risultano due bellissime gambe, non mi ero sbagliato è alta quasi quanto me.
-Beh allora ciao.
-Ciao Marco è stata una bellissima serata.

I nostri occhi si fissano si scrutano, nessuno dei due abbassa lo sguardo, ci piaciamo. Lo nota anche il cameriere che mi strizza l'occhio ammiccando.
-La prego di chiamarci due taxi.
-Dove dovete andare.
-Io al Majestic.
mi giro verso di lei e la vedo sorridere divertita.
-Pure io.
-Anche tu in quell'hotel? che combinazione.
-Già prendiamone uno solo.
Dopo poco siamo nella hall ma sentiamo che non vorremmo separarci.
-Ancora un caffè
-Ok vada.
Ci attardiamo continuando a fissarci, parliamo ma pensiamo ad altro, questa donna è fantastica, cosa darei per stare con lei.
-Marco io salgo.
-Visto che abbiamo fatto tutto insieme, mi dai un passaggio in ascensore ?
-Prego, piano?
-18mo e tu?
-62mo.
-Cavolo piani alti, incarichi alti.
-Solo un premio.
Meditavo e parlavo con me stesso, l'ascensore è velocissimo Marco o ti sbrighi o perdi l'ultima occasione, che faccio mi lancio, no, megli di no, ma si.
-Vorrei passare la notte con te.
Lei mi fissa, pensierosa...
-Lo vorrei anch'io ma non ho mai tradito lui.
-Neppure io, ho sempre pensato che avrei potuto farlo solo con una persona veramente speciale e tu lo sei.
-Baciami

Le sfioro le labbra, restimo a guardarci negli occhi, la stringo e la bacio, finalmente sento la sua lingua, combattere con la mia, un duello piacevole che s'interrompe con l'apertura delle porte.
La guardo come per chiederle una conferma..
-tranquillo, lo voglio anch'io, sali da me.
-lasciami mezz'oretta e salgo, camera ?
-B234
-ok a tra poco.
-ti aspetto.
-corro in camera chiamo la recepion e gli chiedo di trovarmi subito una rosa rossa sono tassativo, mi getto sotto la doccia, penso alla serata, penso se è giusto quello che sto per fare, no, non lo è ma lei è veramente speciale, la desidero, bussano alla porta è il ragazzo della hall con il fiore.
Metto solo una camicia ed un paio di pantaloni, salgo da lei, pur essendo ultrarapido l'ascensore mi sembra una lumaca, finalmente 62emo piano, solo due porte busso alla B234, il cuore batte a mille e più.
Apre è bellisima, indossa solamente una camicia da uomo bianca, non la vedo contenta anzi molto cupa, le porgo il fiore accenna un sorriso triste.
-Vuoi che me ne vada ?
-Non lo so.
-Perchè.
-Non voglio che pensi che io sia una, una donna facile, non ho mai tradito il mio compagno ma tu....
non la lascio finire...
-Se lo pensassi, non sarei quì, ti desidero perchè ti ritengo speciale.

Mi getta le braccia al collo e mi bacia, la prendo in braccio ed entro, altro che camera questo è un vero appartamento, baciandola la poso sul divano, devo predere fiato sono molto agitato.
-Sei bellissima, ti desidero.
Apro il frigo e prendo una bottiglia di vino, lo sorseggiamo guardandoci negli occhi, siamo carichi di passione.
-Sei sempre teso per domani ?
-Un pochino.
-Vieni con me.
-Mi prende per mano e andiamo in camera, lei si posiziona in cima al letto, inginocchiata seduta sui suoi talloni apre alcuni bottoni della camicia.
-stenditi metti la testa vicino alle mie ginocchia e rilassati voglio massaggiarti, ti farò rilassare.
Tolgo la camicia e mi corico come mi ha chiesto, alzando gli occhi la vedo al contrario. Lentamente mi accarezza il viso, il torace, ha le mani molto calde.
Continua per qualche istante ma poi quando lei mi è vicina ne approfitto per tirarla a me e baciarla, le lingue si scontrano, il desiderio cresce, la vedo sbottonarsi tutta la camicia, continua a massaggiarmi dolcemente e a baciarmi.
Ancora una volta si ferma alla pancia e torna su, ridiscende ma questa volta si spinge oltre sento che mi sta accarezzando sopra i pantaloni, apro gli occhi e vedo il suo sesso a pochi centimentri dal mio viso.
La blocco, sento il suo profumo, lentamente inizio a leccarla, lei sbottonadomi il tutto afferra il membro e inizia a baciarlo.
Ci lasciamo andare in un meraviglioso 69, i suoi umori dolcissimi mi bagnano il viso, lei è bravissima gioca con la lingua sul mio membro ormai durissimo.
Le si gira la bacio, scorro sui suoi seni prendo i capezzoli in bocca e li succhio, li stringo a coppa e vi infilo il viso in mezzo, scendo sul suo ventre piatto ho ancora voglia di leccarla, arrivo al suo sesso coperto da una leggera peluria impalpabile, affondo la lingua dentro di lei, succhio il grande clitoride che sembra un piccolo cazzo.
Lei godendo, si dimena, freme è molto ecciatata.
-Prendimi, ti prego....
Non aspettavo altro avvicino il membro alla sua fica e lei tenendomelo lo guida verso l'entrata...
-fai piano sei molto fornito, fai piano...
entro lentamente sento le pareti allargasi pian piano è caldissima, mi fermo....
-mettimelo dentro tutto, ti voglio....
-siii
facciamo sesso in tutte le posizioni, più che sesso direi che facciamo l'amore, ormai sono ore che ci dilunghiamo, lei ha già avuto un paio di orgasmi ma non è ancora sazia.
-Marco..vorrei provare...se tu vuoi chiaramente..
-cosa
-dietro
-certo che voglio ma non l'hai mai fatto.
-no, lui non se la sente ma io vorrei provare...
-non se la sente? ma quello è scemo hai un culo da favola...
La bacio per toglierla dall'imbarazzo, torno a leccarle la fica e scendo nel forellino lo riempio di saliva, con la punta della lingua cerco di penetrarlo, lei è troppo tesa, continuo poi infilo un dito leccandole la fica, gode ma è troppo stretta.
-rilassati...
-voglio provare ma ho paura.
-se senti male dimmelo ed io mi fermo subito.
torno ad occoparmi del culetto senza dimanticarmi del suo sesso, ora la sento più rilassata, il forellino si dilata facilmente, sul comodino ci sono diverse bustine, salviette, creme, metto la crema sulle dita e sempre leccandole la figa la penetro.
Ora è ben lubrificata, mi ungo il glande e lei si gira....
-no torna come prima...
-ma non è meglio così..
-può essere ma mi sembra un gesto di sottomissione, visto che è la prima volta, almeno all'inizio voglio che ci guardiamo negli occhi.
-Marco sei speciale.

Appoggio il glande al forellino, forzo leggermente, entro pochissimo e mi fermo, spingo nuovamente e mi fermo per diverse volte, dal suo viso traspare una smorfia di dolore.
-Mi fermo ?
-no continua
spingo ancora sento l'anello muscolare cedere ormai sono dentro scivolo lentamente nel suo intestino senza entravi completamente, inizio il classico movimento..
-Mi piace, continua...mettimelo tutto dentro.
affondo in lei prima lentamente, poi sempre più velocemente...
-Siii, sfondami, mi stai strappando, continua mi piace....
-ora girati.
Si mette alla pecorina, entro in lei molto facilmente, ma continuo lentamente....
-e bellissimo...continuaaa, inculamii....godooo...vengooo...
forzo l'andatura le mie palle picchiano contro la sua fica è strettissima riesco ad incularla ancora per qualche minuto ma poi dovrò togliermi.
Marco, sto godendo come non mai, sto per venire di nuovo, anzi...vengooo, siiii, inculami ancora...ahhh
Sono quasi al culmine....
-Monica non so per quanto potrò resistere mi tolgo...
-si vienimi nella fica, voglio sentirti...
prendo una salvietta dal comodino, mi pulisco velocemente e la penetro.
-Monica, sto per venire è meglio se mi tolgo.
-Resta dentro di me ti ho dato tutto e voglio tutto di te..
-Ma ???
-Tranquillo, prendo la pillola, sborrami dentro ti prego....
Vengo dentro di lei, mi scarico, mi svuoto lei sussulta e gode nuovamente.
Mi tolgo e mi lascio cadere al suo fianco sono esausto, lei prende il membro in mano e succhia le ultime gocce, poi si accovaccia al mio fianco tremando.
-stai tremando, tutto bene ?
-e stato bellisimo, stupendo.
-sei fantastica.
-anche tu.
Lentamente cadiamo nel torpore che si trasforma in sonno pesante.
Sono le 7 il telefono squilla è la sveglia.
-Ciao.
-Buon giorno.
resta abbracciata a me accarezzandomi il torace, la sento pensierosa..
-Un cent per i tuoi pensieri...
-Che è stata una notte bellisima e purtroppo sarà l'unica....
-pentita ?
-affatto, mi piaci moltissimo.
-Perchè pensi che sarà l'unica mi piacerebbe rivederti.
-Mi sposo o forse mi dovrei sposare tra 6 mesi..
-amo il mio uomo ma questa notte ho conosciuto una persona diversa, nuova, sincera...
-Non vorrei essere la causa di di dubbi...
-No non lo sei, vedi forse doveva accadere, la considero la sbandata di una sera, sono certa che lui ne abbia già avuto più di una, devo ripensare a molte cose ma da sola.
-capisco.
-Meglio se vado tra non molto mi tartasseranno di domande alla riunione.
-Devo andare pure io.
La bacio e resto a fissare i suoi magnifici occhi, non vogliamo separarci ma dobbiamo.
Scendo in camera per prepararmi dopo poco sono nella sala della riunione dove trovo i miei colleghi delle altre nazioni è sempre una festa quando ci vediamo ormai ci conosciamo da molti anni.
Si inizia, prendiamo posto, sono nella seconda fila tra il collega francese e quello spagnolo, entra il consiglio di ammistrazione il presidente e tutto il suo seguito e, e, e diavolo Monica, ho un sussulto sulla sedia, il collega spagnolo se ne accorge.
-Marco che succede, sembra che ti senti male.
-No, nulla ma chi è quella donna nel consiglio ?
-La dottoressa Ferri, l'ammistratore della filiale tedesca, non capisco neppure io cosa faccia la, bella vero.
-Stupenda.
-Marco, levati quei pensieri dalla testa e tutta d'un pezzo, severissima è stata soprannominata la figa di ferro, non da confidenza a nessuno, conosco il tuo passatempo di sciupafemmine come dite voi ma quella con l'avrai mai.
-Certo.
Dando quella risposta tra me penso alla frase che ha detto "non l'avrai mai" ed aggiugo: più.
Inizia a parlare il presidente e ci presenta i vari membri del consiglio, poi aggiunge per decisione unanime del consiglio di ammistrazione la "Dott.ssa Ferri è stata nominata amministratore generale della ns. società", applausi di rito.
Le cede la parola, lei si presenta e comunica le nuove cariche...
-L'Ing. Rossi Marco viene nominato ammistratore responsabile dell'Europa e dell'Africa.
Cazzo ma Rossi Marco sono io, porca puttana ho scopato e inculato il mio capo, mi chiama sul palco, se prima ero teso ora sono bloccato.
Quando mi vede noto dai suoi occhi la sorpresa, continua come se nulla fosse, mi stringe la mano e baciandomi sulle guance mi sussurra questa notte eri Marco ora è l'Ing.Rossi, complimenti.
Inizio a parlare e mi perdo nel dibattito che si apre, non penso a lei, sono concentrato nella discussione, ad una domanda sul futuro lontano, termino la risposta con "a volte la vita ci riserva delle piacevoli sorprese" la guardo di sfuggita, lei che resta impassibile.
Al termine del tutto, quando siamo al pranzo lei si avviciana per salutarmi.
-Arrivederci Dottoressa, è stato un piacere.
-A presto Ing. il piacere è stato mio, la ringrazio di tutto.
Ci siamo rivisti per lavoro molte volte, ancora oggi che sono passati circa 10 anni, inutile negarlo quando ci guardiamo negli occhi ricordiamo quella notte ma come se nulla fosse accaduto continuiamo nel lavoro dandoci del lei.

ps..ho saputo che non ha sposato il ragazzo di allora.

sabato 1 settembre 2007

Scappatella in Autogrill

Ottimo racconto erotico
Fonte: Annunci69
Voto: 8/10
Autrice: Fantasy1959

"Voglio raccontare questa avventura che mi è capitata la settimana mentre con mio marito e la mia piccola di 2 anni andavo al mare per passare un week end di sole e rilassamento totale.
Sono Stefania,32 anni,mora,capelli a spazzola ,occhi marroni,viso vispo e curve giuste.
Porto una terza su un seno che ancora fa un figurone ,un sedere bello pieno .
Da quando sono nata ,posso dire che questa è stata la mia avventura più eccitante,non sono una che tradisce suo marito facilmente,anche se devo dire che in 4 anni di matrimonio,una scappatella con un bel ragazzo me la ero già concessa.
Sono di quelle che pensa che nella vita bisognerebbe fare un po di esperienze anche fuori dal normale.
Ricordo che siamo arrivati a quel ristoro sulla strada che porta a Rimini,verso le 11 della mattina ,ero vestita per il mare,avevo una gonnellina che copriva il costume nero e sopra una maglietta che evidenziava i miei seni senza coperture.
Il caldo aveva bagnato il mio corpo e i capezzoli erano belli in evidenza,mio marito scherzando ,aveva detto che sembravo pronta per farmi scopare e quella battuta mi aveva eccitato talmente tanto che prima di arrivare alla sosta,mi ero piegata sul suo cazzo e gli avevo fatto un pompino facendolo sfogare nella mia bocca.
Ovviamente la bambina riposava tranquilla di dietro e io ero rimasta con una voglia pazzesca che speravo ben presto di togliermi,non vedevo l’ora di arrivare in hotel per sfogarmi.Quella fermata in autogrill era provvidenziale,volevo sciaqquarmi la bocca e rinfrescarmi,in quel cavolo di macchina che abbiamo,l’aria condizionata non ce e già il caldo cominciava a farsi sentire.
Arriviamo e dico a mio marito di restare con la bambina che vado a rinfrescarmi e a prendere qualcosa ,lui appagato e soddisfatto del mio pompino ,mi sorride felice e mi dice di fare con calma.
Entro nel ristoro e mi fermi a guardare le riviste e cerco ul bagno,mentre guardo i giornali,vedo uno vestito da motociclista che sbircia una rivista porno e istintivamente i miei occhi vanno su lui e subito dopo sulle foto porno,lui si gira e mi spoglia con lo sguardo,i suoi occhi sono penetranti come il fuoco e capisco benissimo che cosa pensa mentre mi vede lì con la mia gonnellina e i seni in vista.Cerco di staccare il mio sguardo da lui,ma è come se ci fosse una fune che mi costringe a guardarlo.
Passano 15 secondi e poi con uno sforzo enorme mi stacco dai suoi occhi e vado in toilette,ce pochissima gente ,fortunatamente i bagni sono puliti e così mi infilo nel ‘ultimo ,faccio per chiudere la porta ,quando sento una mano forzarla e vedo il mio motociclista che entra e la chiude dietro di se.
Sono sorpresa da quella mossa ,ma quando le sue mani si appoggiano ai miei seni e lui comincia a violarmi la bocca con la sua lingua,io ho un orgasmo violentissimo che subito mi fa aprire le gambe aspettando di essere scopata come l’ultima delle troie.
Lui mi appoggia alla parete e mi alza la maglietta liberando il mio seno e subito comincia a leccarlo mentre le sue mani scendono sotto la mini e mi fanno scivolare il costume e poi vedo che si apre la cerniera e senza fare altro,mi fa mettere una mano dentro e me lo faticare fuori.

Un cazzo che non vi dico---grosso e duro ,esageratamente grosso,perlomeno per quello che ho visto io nella mia vita.
Il pensiero che me lo metterà dentro mi porta quasi ad avere un altro orgasmo,apro le gambe e mi porto il cazzo vicino alla mia fighetta e poi metto le mani sul suo culo e aspetto.
Lui prende le mie natiche e mi penetra con una violenza che mi lascia senza fiato,fortuna che sono fradicia per il primo godimento,perché quello ha veramente un cazzo esagerato,pur essendo bella larga e pronta,sento il cazzo che si fa spazio a fatica ,i miei nervi sono completamente toccati da quel pezzo di carne che comincia a scoparmi senza ritegno.sento la mia schiena sbattere contro quella parete e il dolore iniziale lascia il posto al piacere.
Quando le sue palle si appoggiano al mio inguine,io emetto un gemito che lui prontamente spegne baciandomi.
Senti le sue natiche spingere verso di me quel cazzo e quando lo fa quasi uscire per poi mettermelo di nuovo tutto dentro,io ho un orgasmo multiplo,di quelli da svenire,non riesco più a fermarmi---appena si muove dentro di me,io godo ,tutte le mie nervature sono sotto pressione e non ho neanche bisogno di stringere i muscoli vaginali per farmi sentire,pur stando rilassata mi sento completamente riempita .
Non ho più le forse,i troppi orgasmi mi stanno sconvolgendo e il motociclista non è ancora venuto.
Gli dico di prendere il suo piacere e che può anche starmi dentro che sono protetta e gli dico di farlo in gretta che ce mio marito che mi aspetta in macchina e lui mi risponde ;
“Aspetterà “
e stringendomi i capezzoli sino a farmi male ,mi da un colpo violento che mi fa perdere la voce e mi fa subito rientrare nell’orbita dell’orgasmo.
In pochi secondi mi sento urlare il mio piacere nella sua bocca e lascio che lui faccia quello che vuole.
Il mio sudore è tutto sulla sua tuta nera ,il suo corpo è completamente coperto e quei stivali,mi fanno un effetto dirompente.
Lo prego ancora una volta di venire ,ma lui imperterrito continua a scoparmi senza pietà.
Mi sento bruciare la figa come non mi era mai successo,quando lo tira fuori tutto ,valuto che sarà circa 24 centimetri e mi meraviglio di come posso tenerlo tutto dentro di me senza essere uccisa,ma quando si spinge di nuovo tutto dentro riappoggiando le sue palle sul mio corpo,ho solo il fiato per emettere un nuovo gemito che presto viene seguito da un altro e poi da un ulteriore orgasmo.
“Non riesco a venire in questo buco di bagno”
lo tira fuori nervoso e mi dice;
“prendilo in bocca e fammi venire”
io non ho più tempo,sono passati più di 10 minuti e non so cosa fare.Mi piego veloce e cerco di prenderlo tra òle labbra ma non riesco a farlo entrare tanto è grosso di circonferenza e capisco perché mi brucia così tanto la figa.
Gli prendo solo l’inizio della cappella e comincio a succhiarla ,lui continua a incitarmi di prenderlo tutto in bocca,allora io mi fermo e gli dico;
“non ci riesco ce lo hai troppo grosso”
sento che sbuffa e poi mi fa alzare e mi fa piegare con le mani appoggiate al lavabo e si mette dietro di me e veloce me lo rimette nella figa da dietro e comincia a pomparmi come un rullo compressore.
Il mio terrore che volesse mettermelo nel culo ,viene subito lenito dal nuovo bruciore che mi provoca quella entrata violenta e quel ritmo forsennato,comincio a pensare a mio marito così dolce nell’amore
,poi sento che si appoggia alla mia schiena e mi prende le tette e stringendole mi da un paio di colpi che se non mi fanno svenire poco ci manca finalmente lo sento sborrare dentro di me.
Un getto caldo che riesce a riempirmi tutta e a farmi godere ancora una volta.Assaporo quel calore che piano scivola sulle mie gambe e ringrazio Dio che sia finita .
Mi ritrovo sfinita appoggiata sul bidè e velocemente mi rinfresco tra le gambe mentre il motociclista ,rimette dentro la sua proboscide e esce come se non fossi mai esistita,
Mi odio per essermi fatta scopare in quel bagno ma nello stesso tempo penso a quanto ho goduto sotto i colpi di quel cazzo spropositato.
Aspetto un attimo per riprendere fiato e ritornare normale.
Esco dalla toilette e vedo lo sguardo lascivo di una donna che evidentemente ha capito cosa abbiamo fatto e veloce compro qualcosa.
Salgo in macchina e mio marito riparte e mi dice;
“Che cazzo hai fatto in tutto questo tempo-ti sei fatta una scopata con qualcuno?”
e ridendo mi accarezza i capelli.
Io con le cosce doloranti e la figa insensibile dallo sforzo subito,gli ricambio il sorriso e rispondo;
Sono dovuta andare in bagno e ho dovuto fare le cose con calma-non ho avuto tempo di darla a nessuno-però se mi fosse capitato-chissà-
E mentre lui sorride della mia battuta,io chiudo gli occhi e stringo forte le cosce riassaporando quello sconosciuto dentro di me."